Rullo di tamburi!! Serial Crush è lieto di presentarvi una nuova rubrica: MUSIC CRUSH!
Come potete intuire dal titolo, essa si occuperà di musica, della musica che accompagna i nostri amati telefilm. Se siete sempre attenti alle soundtracks che accompagnano le vostre serie tv del cuore, e se alla fine di ogni episodio la vostra preoccupazione principale è quella di andare a cercare il titolo di quella canzone che in quella scena vi è piaciuta così tanto, questa è la rubrica che fa per voi.
Ogni articolo non conterrà l’elenco delle colonne sonore più belle della settimana, o meglio qualche volta potrà presentarsi strutturalmente anche così, ma quello di cui ci si vuole occupare è esplorare i temi più significativi in merito, e quindi come si sceglie una colonna sonora, se si adatta o meno a quella serie in particolare e via di seguito, oltre ad analizzare le colonne sonore di una serie che ci sono particolarmente piaciute, o all’inverso occuparci di cantanti/gruppi le cui canzoni compaiono spesso negli show televisivi.
Con cosa iniziare? Degne di nota sono state le canzoni che hanno accompagnato la sesta stagione di Sons of Anarchy, ed è di questo che ci occuperemo. Il sesto round della produzione per FX di Kurt Sutter è stato a dir poco epico, ma più che epico, intenso ed emozionante, e in questo senso hanno giocato un ruolo fondamentale le colonne sonore scelte che, accompagnate a scene e momenti particolari, hanno arricchito e dato un valore aggiunto ad esse, conferendo quell’intensità ed emotività che volevano trasmettere.
Non è difficile intuire quale sia il genere musicale privilegiato di questo show, che parla di motociclisti, ribelli, criminali, figli dell’anarchia, e che mette in scena inseguimenti da fare invidia alla saga di Fast and Furious, si parla quindi di: rock e folk rock, blues e contry music. Per citarne alcuni troviamo brani di: Leonard Cohen, The Black Keys, Pearl Jam, Social Distortion, Black Rebel Motorcycle Club, Red Hot Chili Peppers, Nine Inch Nails e potrei continuare ancora e ancora.
Per Sutter la musica è una componente molto importante nei suoi lavori, e lo si vede dalle numerose collaborazioni con gruppi e cantanti che ha intrapreso nel corso della produzione dello show e che hanno dato vita a canzoni stupende, più che altro cover. Le collaborazioni più importanti sono con: The Forest Rangers, Noah Gundersen, e i The White Buffalo. Spesso, anche gli attori stessi hanno prestato le loro voci alla colonna sonora, tra tutti Katey Segal (Gemma Teller), che tra l’altro ha una bellissima voce, e quest’anno è stato il turno di Maggie Siff, che ha cantato la bellissima “Lullaby for a Soldier”.
È tempo di andare al sodo e concentrarsi sulla sesta stagione di SOA. Vi parlerò di alcune fra le più belle colonne sonore, almeno secondo me, comparse quest’anno nella serie FX. Non procederò per ordine di importanza ma solo in ordine casuale.
“You are my sunshine” by Jamey Johnson, Twiggy Ramirez e Shooter Jannings. La canzone è del 1939 ed è scritta e cantata da Jimmy Davies, che oltre ad essere un cantante era pure il governatore della Louisiana. Per questa associazione, la canzone divenne una delle canzoni simbolo dello stato americano in questione. Conosciuta in tutto il mondo è stata “coverizzata” e coverizzata molte volte da artisti famosi come Jhonny Cash, Tina Turner, Ray Charles, Aretha Franklin e molti altri ancora. Passando a SOA, la canzone dà il titolo al dodicesimo episodio della sesta stagione, e assume un significato particolare dati gli eventi accaduti nel corso degli episodi. In particolare, si può associare il significato della canzone al rapporto incrinato di Tara e Jax e infatti si può leggere dal testo: “You are my sunshine, my only sunshine, you make me happy when skies are grey. You’ll never know dear, how much I love you. Please don’t take my sunshine away.” Si tratta di una canzone d’amore, in cui si esprime il legame sentimentale che lega una persona all’altra ma anche la paura che questo possa essere strappato via da un momento all’altro.
(Sittin’ on) The Dock of the Bay by Billy Valentine e The Forest Rangers. Brano di Otis Redding, cantante mancato nel 1968 che non ha potuto godere del successo universale della sua canzone. La canzone vinse ben due Grammy, per miglior canzone R&B e per miglior canzone maschile R&B, e anche questa è stata coverizzata da molti, tra i quali Sara Bareilles, Michael Bolton, Pearl Jam. Essa compare nella 6×01 e accompagna la crisi esistenziale di Tig, costretto ad assistere alla morte delle sue due figlie bruciate vive dai criminali di Marks, i quali poi farà fuori gettandone i resti in mare. Tig si siederà “on the dock of the bay” appunto e li osserverà scivolare via. Il suo sguardo perso nel vuoto trasmette perfettamente il suo stato d’animo, da uomo distrutto e perso. Leggendo il testo della canzona si nota che essa non parla solo di un uomo che si siede al porto dalla mattina alla sera a guardare le barche che arrivano o lasciano il porto, perdendo tempo, ma descrive la situazione di stallo in cui un uomo può trovarsi, ossia nella convinzione in cui niente possa cambiare e che niente di buono possa avvenire. Un po’ quello che succede a Tig. Dal testo: “Looks like nothing’s gonna change, everything still remain the same. I can’t do what ten people tell me to do, so I guess I’ll remain the same…”
Sittin’ on Top of the World by Noah Gundersen e The Forest Rangers. Canzone folk-blues scritta da Walter Vinson e Lonnie Chatmon, membri dei Mississipi Sheiks, una popolare band country-blues del 1930. Resa famosa anche da molte cover realizzate da artisti famosi. Essa accompagna il momento in cui i SOA seppelliscono i due membri del club uccisi da Galaan, con Jax decisamente sconcertato e amareggiato che sta già covando la sua vendetta.
I had me a girl by The Civil Wars. Gruppo americano che produce musica di genere folk rock/indie folk composto da Joy Williams e John Paul White. Hanno vinto due Grammy per miglior album folk e miglior performance country di un duo/gruppo. La loro canzone compare in Sons of Anarchy nell’episodio 6×03, quando la Clubhouse esplode. Essa affronta il tema religioso e biblico che spesso compare nella serie tv. Citando la canzone: “Down down on my knees, I’d beg and I plead to learn a littl bit more, oh, that woman taught me to pray, I saw Heaven every day…” e ancora “He, he washed me as clean as a sinner could be.” Si fa riferimento al tema del lavare via i peccati e al rito del lavare i piedi di Gesù. Probabilmente, l’autore di questa canzone vuole far riferimento alla sua fede e a un momento difficile che ha superato tramite essa. Il brano accompagna l’esplosione della Clubhouse da parte di Galaan ai danni dei SAMCRO.
Lullaby for a soldier by Maggie Siff. La Siff, per la prima volta, presta la voce a una canzone che andrà a far parte della colonna sonora della serie in cui recita. Il brano in questione è una ninnananna che Tara rivolge ai suoi figli, che racchiude l’affetto di una madre che per i suoi bambini desidera il meglio. Essa è una vera e propria preghiera che si innalza a protezione dei suo figli. Come si può leggere dal testo: “May you always be brave in the shadows, ‘till the sun shines upon you again. Hear this prayer in my heart and we’ll ne’er be apart. May you stay in the arms of the angels.”
Oh darlin, what have I done by The White Buffalo. I The White Buffalo sono una band country/blues/folk rock, formata da Jake Smith (dalla voce fantastica, che ricorda un po’ Eddie Vedder e un po’ Bruce Springsteen), Matt Lynott e Tommy Andrews. Il nome del gruppo rimanda al “bisonte bianco”, animale sacro alle tribù native americane e i temi di cui scrivono sono particolari, ossia cantano di un’America del passato e di fuorilegge e di terre desolate(temi che riecheggiano quasi i tempi del Far West), filoni che si avvicinano molto alle tematiche di Sons of Anarchy. La canzone parla di aver fatto qualcosa che si rimpiange, qualcosa che poteva essere evitato come stare lontano dalla persona amata. Cose che oltretutto portano con se terribili conseguenze: “Oh darlin, darlin what have I done? Well I’ve been away from you too long, and all my days have turned to darkness and I believed my heart has turned to stone.” E qui possiamo cogliere riferimenti, di nuovo, al rapporto ormai scarno e distrutto fra Jax e Tara. Ma la canzone parla anche di un ragazzo che ha perso la retta via, per il quale il vicinato prega affinché la ritrovi. Forse si può associare il “tema del ragazzo perduto” a quello che succede a Jax, che fa di tutto per rimettere le cose a posto ma non ci riesce quasi mai. Il brano è ricco dei concetti a cui si accennava precedentemente, e quindi violenza, criminali e fuorilegge e il “povero ragazzo” è probabilmente un criminale. Nella canzone si parla infatti di bassifondi, popolati da fuorilegge, si accenna a pistole e al “sangue che scorrerà nei bassifondi”, appunto. Per capire meglio è opportuno citare il testo: “Ooh, oh, I hear what the neighbors say, yhat that poor boy has lost his way, and I let the others pray. Oh darlin, darlin what have I done? Now I do my talking with a gun and blood will spill into the gutters and it will stain the morning sun.”
Day is gone by Noah Gundersen. Noah Gundersen è un cantautore americano proveniente da Seattle, che spesso a collaborato con Sutter per dare vita a brani che avrebbero accompagnato il suo show. Produce musica dal genere country/folk rock/indie folk e ha già all’attivo una serie di album, sia da solista, sia con il suo gruppo, i The Courage. “Day is gone” è una delle canzoni che chiude la sesta stagione della serie, compare infatti nella 6×13, quando Jax saluta i suoi compagni, deciso a consegnarsi alla polizia al posto di Tara, per mettere definitivamente le cose a posto. La canzone infatti parla di voler tornare indietro per rivivere alcuni momenti importanti, ma soprattutto per poter fare la cosa giusta e mettere le cose a posto, quando però purtroppo è troppo tardi. È questo il caso di Jackson, che vuole sistemare le cose, anche se è tardi e come si evolveranno le cose e se andrà davvero in prigione ancora non possiamo saperlo. Per citare il testo: “But it’s too late to go back, I can see the darkness through the cracks.” E ancora: “Take it back, I would take it back, for just another minute, just another chanche with you.”
Altre canzoni degne di nota che sono rimaste fuori dall’elenco sono:
– Mind Your Manners dei Pearl Jam
– Come Healing di Leonard Cohen
– As Tears Go di di Noah Gundersen
– For a Dancer di Katey Segal e The Forest Rangers
Alla prossima! Se avete argomenti e serie di cui volete che parli dal punto di vista musicale, non esitate a chiedere. Scrivete sotto i commenti sotto all’articolo, su facebook o su twitter con l’hashtag #MusicCrush!
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